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by Paolo Monaco sj

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Saggi > Itinerari ignaziani in terra veneta (1523-1537)

 

 

3. Viaggio dei compagni da Parigi a Venezia (1536-1537)

 

Cf. G. Mellinato sj, «Itinerari ignaziani in terra veneta (1523-1537)», Provincia d’Italia S.J., Roma 1991

 

 

 

Viaggio dei compagni da Parigi a Venezia (1536-1537)

 

Modo di viaggiare dei compagni

 

Bassano

 

Castelfranco veneto

 

Mestre

 

Mappa – Da Tirolo a Venezia

 

 

pdficona

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1. Primo viaggio di sant’Ignazio a Venezia (1523)

 

2. Secondo viaggio di sant’Ignazio a Venezia (1535)

 

4. Ordinazione dei compagni (1537)

 

5. Primi ministeri dei compagni (1537)

 

 

 

 

 

ALTRE PAGINE

 

Itinerari ignaziani a Roma

 

VIAGGIO DEI COMPAGNI DA PARIGI A VENEZIA (1536-1537)

 

I compagni parigini di Ignazio con a capo Pietro Favre (già ordinato sacerdote), dopo aver rinnovato nel 1535 e nel 1536 il loro voto annuo a Montmartre, e dopo aver accresciuto il gruppo con tre altri «amici nel Signore», Claudio Jaÿ, Giovanni Codure e Pascasio Broët, stavano completando i loro studi teologici all’università.

 

Ma fra Carlo V e Francesco I di Francia era scoppiata la guerra: perciò i compagni a metà novembre del 1536 anticiparono la loro partenza per Venezia (alcuni erano spagnoli... in Parigi) e per non avere sorprese di carattere militare evitarono la Savoia, zona di scontri, e preferirono il lungo giro a piedi attraverso la Lorena, la Germania, la Svizzera, il Voralberg e il Tirolo.

 

Dopo l'entrata in Italia per Trento, la Valsugana, Bassano, Castelfranco e Martellago giunsero a Mestre e s'imbarcarono per la città della laguna arrivandovi inattesi ospiti di Ignazio, la mattina dell’otto gennaio 1537.

 

Nelle ultime località italiane nominate, esistevano altrettanti ospizi, eretti dalla pietà di confraternite, che esercitavano la loro carità accogliendo in tali ricoveri i pellegrini diretti in Terra Santa, i quali attraversavano a piedi le loro contrade.

 

A Bassano poi è presumibile che i compagni di Ignazio abbiano saputo dell'esistenza di un popolare eremita - certo Antonio -, o forse ne abbiano fatto la personale conoscenza. Da lui infatti, non molti mesi dopo, alcuni di loro sarebbero andati a chiedere ospitalità per la quarantina di giorni di ritiro spirituale, che avrebbero dedicato alla preparazione della loro prima messa.

 

 

 

Pietro Favre

 

 

Francesco Saverio

 

 

 

 

Simone Rodriguez de Azevedo

 

 

 

Diego Laynez

 

 

 

 

Alfonso Salmeron

 

 

Nicola Bobadilla

 

 

Claudio Jaÿ

 

 

 

 

 

Pascasio Broët

 

 

Giovanni Battista Codure

 

MODO DI VIAGGIARE DEI COMPAGNI

 

Vestiti da studenti dell'università di Parigi, i compagni portavano a tracolla una loro sacca con il minimo di vestiario e gli appunti manoscritti degli studi fatti. Il loro viaggio a piedi dalla capitale francese a Venezia durò 53 giorni. In esso furono molto provati non solo dalla fatica del camminare a lungo per tanti giorni in continuazione, ma anche a causa delle intemperie - specie d'inverno al nord delle Alpi -, della precarietà degli alloggi e dagli incontri di persone poco benevole se non ostili.

 

Pietro Favre, Claudio Jaÿ e Pascasio Broët che erano sacerdoti, celebravano or l'uno or l'altro. Mangiavano molto sobriamente. Il tempo del cammino, che facevano distanziati a gruppi di due o tre, lo passavano alternando preghiera o meditazione con colloqui su argomenti interessanti. Le decisioni erano prese a maggioranza di voti.

 

 

 

Basilica di Saint-Nicolas-de-Port, a qualche
chilometro da Nancy: targa ricorda il
passaggio dei primi compagni.

 

 

 

 

 

Ignazio a Montecassino vede l’anima
di Diego Hoces salire in cielo

 

 

Archivio romano della Compagnia
di Gesù: sanguigna del fine XVI o
inizio XVII con i primi 10 compagni

 

 

 

 

BASSANO

 

 

Porta delle Grazie, che immette
nella città sulla strada per Trento
e verso l’eremo del beato Antonio
(oggi chiesa di S. Vito).

 

 

 

 

 

Porta delle Grazie, visione
da Viale delle Fosse

 

 

Antica chiesa duecentesca di S. Francesco

 

CASTELFRANCO VENETO

 

Le tappe del gruppo in terra veneziana trascorsero più liete e facili, sia per il lento declinare della pianura verso le lagune e la bellezza delle terre attraversate, sia a causa dell'attesa dell’imminente incontro con Ignazio, piena per ciascuno dei compagni di una segreta gioia.

 

 

Torre civica

 

 

Mura medievali

 

 

Statua del Giorgione

 

 

 

 

MESTRE

 

Centro della città: da esso passarono i nove compagni, per fare, partendo dalle “Barche”, il tragitto fino a Venezia, ultimo tratto del loro viaggio.

 

Piazza Ferretto, con torre e portici medioevali

 

 

 

Com'era più o meno “Piazza Barche” fino a un cinquantennio fa, vista da G.B. Canaletto nel'700 (a destra)

 

 

 

 

 

MAPPA – DA TIROLO A VENEZIA

 

 

 

 

 

 

 

 

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