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Saggi > Itinerari ignaziani in terra veneta (1523-1537) 2.
Secondo viaggio di sant’Ignazio a Venezia (1535) Cf. G. Mellinato sj, «Itinerari ignaziani in terra veneta
(1523-1537)», Provincia
d’Italia S.J., Roma 1991 |
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Mappa 1 – Da Barcellona a
Parigi |
1. Primo viaggio di
sant’Ignazio a Venezia (1523) 3. Viaggio dei compagni da
Parigi a Venezia (1536-1537) 4. Ordinazione dei compagni
(1537) 5. Primi ministeri dei
compagni (1537) ALTRE PAGINE |
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GRANDE INTERVALLOFra il ritorno di Ignazio da Gerusalemme (1524) e la sua venuta definitiva in Italia (1535). 1523 Riparte da Gerusalemme il sabato 3 ottobre (vi era arrivato il 23 settembre) e salpa da Giaffa lo stesso 3 ottobre, dopo un'avventurosissima traversata, sbarca a Venezia il 12 gennaio 1524, essendo durato l'intero pellegrinaggio centoun giorni. Non avendo potuto fermarsi a Gerusalemme, perché gli era stato proibito (avrebbe voluto servirvi Dio e il prossimo), pensa di tornare in Spagna a studiare. (Febbraio 1524-aprile 1526) a Barcellona apprende il latino coll'insegnamento gratuito del maestro Ardévol e l'ospitalità e sostentamento in casa Pascual. 1526 All'università di Alcalá di Henáres studia senza troppo metodo filosofia e teologia ma non ne ricava gran frutto. Fattisi inoltre dei discepoli spirituali, veste assieme a loro in maniera particolare; ciò che gli attira dei provvedimenti miranti a límitarne l’apostolato. 1527 Nel giugno si trasferisce a Salamanca, nella locale università. Però anche lì certe noie e limitazioni sopravvenutegli lo persuadono a cambiare ancora e a portarsi all'università di Parigi. 1528 A Parigi dal febbraio fino al settembre 1529 studia latino (che ha bisogno di parlare) e lo fa come convittore del collegio di S. Barbara. Poi si dà alla filosofia («Arti»), ottenendo il grado di maestro nel 1534. Infine si dedica allo studio della teologia, che però deve interrompere nell’aprile 1535 per tornare in patria a rimettersi in salute. A Parigi aveva contratto una grande amicizia spirituale con Pietro Favre, Francesco Javier, Giacomo Laynez, Alfonso Salmerón, Simone Rodrigues e Nicolò Alfonso Bobadilla. Con essi il 15 agosto 1534 aveva fatto voto di andare a fissarsi in Terrasanta oppure di mettersi in mano al Papa perché li mandasse in missione dovunque egli credesse meglio. 1535 In Spagna si riposa da un grave deperimento, risolve delle questioni pendenti a carico dei compagni; e nell'autunno - secondo il convenuto con essi - si dirige via mare [Barcellona-Genova, ndr] a Bologna per finirvi gli studi di teologia. Ma, poco aiutato dal clima della città, si avvia a Venezia, dove arriva verso la fine del 1535 o l`inizio del 1536. Lì era d'accordo di attendere i compagni di Parigi perché tutti potessero agli inizi del 1537 salpare per la Terrasanta. |
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Parigi,
Collegio Santa Barbara |
Parigi,
il voto del 15 agosto 1534 |
Venezia, Porta Santa Croce,
attraversata da Ignazio al suo arrivo da Bologna |
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VENEZIA (1535-1537)Cappella della SS. Trinità Essa fu costruita con i resti (altare) e, in parte, sul luogo dell'antica chiesa del priorato della Trinità (sec. XI-XII). Conserva lo stesso titolo di quella, secondo una delle prescrizioni canoniche dell'antico diritto. Sant’Ignazio, verosimilmente ospite del priore della Trinità, Andrea Lippomani, nei due anni circa della sua permanenza passò lunghe ore in preghiera dinanzi a questo altare. L'attuale sistemazione architettonica della cappella è opera dell'architetto Marino Meo (1958-1959). |
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La chiesa ed il monastero della Trinità |
Il Seminario Patriarcale di Venezia in cui |
Altare della Cappella della Trinità |
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MAPPA
1 – DA BARCELLONA A PARIGI
MAPPA
2 – DA GENOVA A VENEZIA
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