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Oblazione della
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I Gesuiti,
compagni
di Gesù

 

 

s

Roma, San Paolo fuori le Mura,
altare della Vergine, 22.04.1541

 

MI FN I, 20-22

 

 

 

 

 

 

9. Il venerdì dell’ottava di Pasqua, 22 aprile, giunti in san Paolo, si riconciliarono tutti e sei gli uni con gli altri, e fu stabilito fra tutti che Ignazio celebrasse la messa e che tutti gli altri ricevessero il santissimo Sacramento dalle sue mani, pronunciando i loro nomi nel modo seguente.

 

10. Ignazio, durante la messa, al momento della comunione, tenendo con una mano il Corpo di Cristo nostro Signore sopra la patena e con l’altra mano un foglio contenente la formula del suo voto, rivolto verso i suoi compagni posti in ginocchio, dice ad alta voce le parole seguenti: «Io, Ignazio di Loyola, prometto a Dio onnipotente ed al Sommo Pontefice, suo Vicario in terra, al cospetto della Vergine sua Madre e di tutta la corte celeste, ed in presenza della Compagnia, perpetua povertà, castità e obbedienza, secondo la forma di vita contenuta nella Bolla della Compagnia del Signor nostro Gesù, e dichiarata o da dichiararsi nelle Costituzioni. Prometto inoltre una speciale obbedienza al Sommo Pontefice riguardo alle missioni contenute nella Bolla. Prometto ancora di impegnarmi perché i fanciulli siano istruiti negli elementi della fede, conformemente alla stessa Bolla e alle Costituzioni». Detto questo si comunica prendendo il Corpo di Cristo nostro Signore.

 

11. Dopo essersi comunicato, prese cinque ostie consacrate nella patena e rivolto ai compagni, fatta essi la confessione generale e detto; «Domine, non sum dignus…», ecc., uno di loro prende in mano il foglio nel quale è stata scritta la formula del suo voto e dice ad alta voce le seguenti parole: «Io, Giovanni Coduri, prometto a Dio onnipotente e a te reverendo Padre che rappresenti Dio, al cospetto della Vergine sua Madre e di tutta la corte celeste, ed in presenza della Compagnia, perpetua povertà, castità e obbedienza, secondo la forma di vita contenuta nella Bolla della Compagnia del Signor nostro Gesù, e dichiarata o da dichiararsi nelle Costituzioni. Prometto inoltre una speciale obbedienza al Sommo Pontefice intorno alle missioni contenute nella Bolla. Prometto ancora di obbedire riguardo all’istruzione dei fanciulli negli elementi della fede, in conformità alla stessa Bolla e alle Costituzioni». Pronunciate queste parole, riceve il Corpo di Cristo nostro Signore. Poi, per ordine, fa lo stesso il secondo, e così il terzo, il quarto, il quinto.

 

12. Finita la messa e fatta orazione agli altari privilegiati, si riunirono presso l’altare maggiore, dove ognuno dei cinque si accostò ad Ignazio. Ed avendo Ignazio abbracciato ciascuno di essi e dato loro il bacio di pace, non senza molta devozione, affetto e lacrime, posero fine alla loro professione e iniziata vocazione. Poi sugli intervenuti si fece una costante, crescente e grande tranquillità e lode di Gesù Cristo nostro Signore.

 

 

 

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