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by Paolo Monaco sj

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Esperienze

Il Silenzio e la Parola. La Luce

Esercizi spirituali in comunione

 

 

 

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Chi ama Dio,
ami anche
il fratello!

 

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nel Signore!

 

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di Maria

 

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è in mezzo a voi

 

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Cristo con gli
occhi di Maria

 

Trovare Dio
nel presente
della vita

 

Tutti uno in
Cristo Gesù

Note di metodo

 

Programma. 2

 

Impressioni 3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note di metodo

 

Dal 27 al 31 dicembre ad Altavilla M. (PA) nella casa di preghiera “La Nuza” dei Padri Gesuiti ci siamo ritrovati in 23 (14 laici, 5 religiose, 3 religiosi, 1 sacerdote) di vari carismi e realtà ecclesiali per vivere tre giorni di esercizi spirituali.

 

Qualche giorno prima di iniziare gli esercizi ho partecipato a Palermo ad un incontro del Movimento dei Focolari, nel quale si mettevano in comunione varie esperienze. In modo particolare mi ha interessato il congresso di NetOne che ha visto radunarsi a Castelgandolfo circa 800 operatori, studenti, docenti e professionisti dei media, attorno ad un titolo suggestivo «Il Silenzio e la Parola. La Luce». Inoltre, nello stesso incontro, si è parlato del Familyfest, che si sarebbe svolto il 16 aprile 2005 in tutto il mondo.

 

Mentre ascoltavo le interviste di alcuni di loro, sono rimasto colpito dai collegamenti che trovavo con gli Esercizi spirituali. Tornato a casa, ho letto la conversazione di Michele Zanzucchi a conclusione del congresso di NetOne e ho deciso di proporre negli esercizi spirituali un itinerario che prendesse spunto dalla dinamica del dialogo e della comunicazione che, in fondo, riguarda anche l’esperienza della preghiera e dell’incontro con Dio. Infine, ho pensato di dedicare l’ultimo giorno degli esercizi spirituali alla famiglia e far conoscere il Familyfest.

 

Per me questa esperienza di esercizi spirituali mi è stata di grande gioia e consolazione. Mi sento incoraggiato a proseguire nel cammino di comunione e di vita tra il carisma di s. Ignazio di Loyola e il carisma di Chiara Lubich.

 

 

 

Programma

 

Ogni giorno erano previsti due incontri comuni, uno al mattino (ore 9.00) e uno al pomeriggio (ore 16.00). Celebravamo la messa alle 18.45. La recita di Lodi e Vespri era personale.

 

Nel primo incontro commentavo la frase del Vangelo scelta per quel giorno e da mettere in pratica in ogni momento, affinché l’esperienza degli esercizi spirituali non fosse limitata alla sola preghiera personale, ma coinvolgesse tutti gli aspetti della vita quotidiana. Poi proponevo per i quattro tempi di preghiera personale i Tre modi di pregare di s. Ignazio.

 

Nel secondo incontro ascoltavamo delle esperienze. Il primo giorno, attraverso la registrazione audio della conversazione «Maria e il Rosario nel Movimento dei Focolari», Chiara Lubich ci ha raccontato la sua esperienza di Maria.

 

Il secondo giorno ho invitato un padre cappuccino che ci ha raccontato il suo rapporto con Gesù e il fratello.

 

Il terzo giorno, è venuta a trovarci una coppia di animatori del Movimento Famiglie Nuove, che ci hanno donato con tanta semplicità e concretezza la loro esperienza di famiglia e che hanno poi invitato tutti al Familyfest.

 

Alla sera nel dopocena, dopo l’Esercizio del silenzio nella preghiera personale, gli esercitanti si ritrovavano per circa 40 minuti in piccoli gruppi di 5 persone per esercitarsi con la parola nella comunione con il fratello.

 

Martedì 28

Il Silenzio: Maria

«Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19)

Primo modo di pregare

Chiara Lubich

 

Mercoledì 29

La Parola: Gesù in mezzo

«E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14)

Secondo modo di pregare

Un religioso cappuccino

 

Giovedì 30

La Luce: la Famiglia

«E i due saranno una sola carne» (Gn 1,24)

Terzo modo di pregare

Una famiglia

 

 

 

Impressioni

 

In questi esercizi spirituali ho trovato maggiore consapevolezza di me stessa. Il Verbo si è fatto carne, ed io mi sentivo trasparente, senza corpo. Sono stati giorni faticosi, perché ritornare ad un tempo passato, rievocando incontri e spazi corporei feriti, è stato molto doloroso. Riviverlo con il corpo è stato molto efficace. Soprattutto guardare che cosa e come sono, ha voluto dire “darmi un corpo”, prendere di nuovo il mio corpo.

 

Credo che posso sintetizzare la mia esperienza di esercizi spirituali nella gioia di fare Chiesa. “E i due saranno una sola carne”: il Signore mi ha donato di leggere questo brano in chiave d’incarnazione. Il Verbo ed io saremo una sola carne, la Chiesa e il Verbo una sola carne, realtà policroma ed eterogenea, impastata da Dio nella nostra piccolezza. Il silenzio, che serbando tutto nel suo cuore, diventa capace di accogliere Dio per farlo presente in mezzo a noi, senza impoverire le nostre diversità, ma arricchendoci nella differenza quando si fa comunione. Comunione del Verbo incarnato nell’esperienza della Lubich, nel vissuto fraterno di un cappuccino e nella semplicità di quotidiana di F. e S.… nel progetto d’immensità che il Signore mi offre. Grazie!

 

Di questi esercizi spirituali sinceramente ho apprezzato, con gusto, la metodologia: TRE Parole fondamentali della Scrittura che hanno guidato la mia mente con nitidezza. Le esperienze “concrete” di vita sono state per me un grande conforto: ho percepito al di là delle parole la fatica e la bellezza dell’Amore soprannaturale incarnato in una vita consacrata e in una dinamica di coppia. Altrettanto luminosi sono stati gli incontri serali nei piccoli gruppi, esperienze totalmente diverse che allargano gli orizzonti conoscitivi. Oggi, per la vita che conduciamo nelle città, finiamo per essere troppo soli, e abbiamo una sete infinita di comunione, anche se poi ci risulta difficile e inconsciamente o lucidamente la evitiamo. Almeno io sento il bisogno, ovunque sono, di silenzio e di comunione, voglio sperimentare se l’UTOPIA del Vangelo è possibile e comunione con gli altri. Grazie di cuore.

 

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