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PROGRAMMADal 17 al 25
luglio Il primo giorno ho sentito che doveva essere Gesù a dare gli esercizi. Così ho cercato di ascoltare quanto Lui mi ispirava nella preghiera personale, seguendo il libretto di s. Ignazio e riferendomi alla spiritualità dell’unità o di comunione. Ogni giorno proponevo una Parola di vita per fare di tutti i momenti, e non solo dei tempi di preghiera, un unico e continuo esercizio spirituale. Poi per la preghiera personale commentavo il testo ignaziano, aggiungendo qualche testo biblico. Infine ho proposto di aggiungere, al colloquio personale quotidiano, un incontro di comunione d'anima, nel quale condividere il frutto della preghiera personale e qualche esperienza della parola. Primo giorno: Un check-up spirituale, psicologico, fisico…1° incontro Primo modo di pregare: «riposare lo spirito sedendo o
passeggiando, pensando a dove vado e a quale scopo» · dove vado, dove voglio andare…: la direzione attuale della mia vita… · perché? cosa mi spinge, mi motiva…: la motivazione attuale della mia vita Preghiera personale (4 tempi di un’ora) + colloquio personale e
comunione d’anima in gruppo: due aiuti per amare Dio e il prossimo nel
presente di questi giorni (cfr. ES 40, 326b, 351). ·
esercizi spirituali: mi esercito nell’amore a
Dio e nell’amore al prossimo in tutta la gior- · mi esercito nel silenzio e nella parola davanti a Gesù Eucaristia (sacramento di Gesù) e davanti a Gesù nel fratello (sacramento di Gesù) · mi esercito nel raccoglimento e nella comunione davanti a Gesù Eucaristia (dialogo della preghiera) e davanti a Gesù nel fratello (dialogo della comunione) · mi esercito davanti a Gesù nel fratello in tutte le occasioni concrete (pasti, pulizie, ecc.) 2° incontro Primo modo di pregare – nota: «imitare nell’uso dei sensi Cristo…
Maria» · l’umanità di Cristo e l’umanità di Maria · valore positivo del corpo · Gesù salva parlando, ascoltando, guardando, mangiando, toccando… Secondo e terzo modo di pregare: mi metto in relazione con la persona: Padre, Gesù, Spirito, Maria, ecc. Secondo giorno: Farci indifferentiParola di vita: «Tutto quanto volete che gli uomini
facciano a voi, anche voi fatelo a loro» (Mt 7,12) 1° incontro Principio e fondamento: «non desiderando…» (Es 20; Dt 5) «desiderando» (Mt 7,12; Rm 13,8-10) · che cosa ho desiderato? che cosa desidero?: un check-up dei miei desideri, delle mie relazioni, ecc. · “farci indifferenti” io e l’altro (noi) insieme: indifferenza è libertà-uguaglianza-fraternità · accogliere l’altro dentro di me: amare l’altro è amare me stesso perché è parte di me 2° incontro Principio e fondamento · Dio è amore: Gn 2; Ct 1,2-2,7; Mt 6,25ss; 1Gv 4,7ss Terzo giorno: Gesù misericordiaParola di vita: «Misericordia io voglio e non sacrificio» (Mt
9,13 e 12,7) 1° incontro 1a settimana: primo e secondo esercizio · i protagonisti: Dio, l’uomo, satana, il creato · il peccato mi rivela chi sono io in verità · nessun merito nell’amore di Dio per me · Gn 3; Salmi 36(35)-44(43) in modo particolare 38(37); Os 6,1-6 · «Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me» 2° incontro 1a settimana: terzo esercizio, ripetizione del primo e secondo Quarto giorno: Tutti uno in Gesù nel seno-gloria del PadreIl desiderio di Dio, il progetto di Dio, la proposta di Dio. Parola di vita: «Che tutti siano uno!» (Gv
17,21) 1° incontro La contemplazione del Re eterno: «il Signore e davanti a lui l’universo mondo e ciascuno in particolare che chiama» · la chiamata è «prima» rivolta a tutti e «poi» a ciascuno, la chiamata personale «dentro» quella universale, quella in funzione di questa · l’appartenenza a Gesù e alla Chiesa terreno originario e fondante di ogni vocazione particolare personale o comunitaria, di ogni carisma ·
il mio/nostro
desiderio e il mio/nostro progetto di vita sono espressione e partecipazio- · «agere contra» va inserito dentro questo contesto · non è scontato mettere tutto in gioco per rispondere a questa chiamata · solo un amore/desiderio grande possono muoverci verso questa direzione o a rinnovar-la quando non ne abbiamo motivi: in fondo l’amore si spiega da solo · povertà di spirito: in questo momento è vertice perché rispondere alla chiamata è fare dono al Signore del mio spirito, del mio desiderio, della mia progettualità, ecc. · povertà «apostolica»: quando i tuoi programmi, progetti Dio fa cadere perché non sono espressione del Suo progetto, perché tu devi finalmente lavorare solo per il Suo · Gv 17; 1Cor 15,20-28 2° incontro La contemplazione del Re eterno · l’unità è un dono, è una grazia che Dio chiede a Dio, quindi è sicura, c’è perché Gesù è morto e risorto · questo dono noi possiamo sperimentarlo se mettiamo le condizioni: credere e amare · Gal 3,23-28: “siete” · Col 1,13-20.3,1-17; Ef 1,3-14.4,1-17: la parte dogmatica e la parte parenetica insieme (contemplazione e comprensione del dono di grazia e del modo di corrispondere, vivere, metterlo in pratica) · l’unità è Dio tutto in tutti · la realtà è Gesù, è l’Uno: tutto parte dall’Uno e tutto ritorna all’Uno arricchito della nostra umanità-esperienza: come Gesù che è venuto sulla terra ed è ritornato in cielo con il suo corpo: nuova unità in Dio! · di fronte a questo dono di grazia io che faccio? che sento? ·
lo contemplo, lo comprendo (mi rendo conto di
chi mi chiama e cosa mi propone), ma è il cuore che decide, è l’amore che mi
muove! Quinto giorno: Come Gesù realizza il suo desiderio di unità?Parola di vita: «E il Verbo si fece carne» (Gv 1,14a) 1° incontro 2a settimana: Incarnazione · l’Amore si fa carne, crescita, movimento, sviluppo 2a settimana: Visitazione · l’Amore si fa comunione, dono, aiuto, solidarietà · due donne condividono la grazia ricevuta ciascuna personalmente, raccontano l’una all’altra le meraviglie che Dio ha operato in loro, condividendo capiscono meglio la grazia ricevuta, e profetizzano Contemplazione · è entrare in relazione con le persone, non contemplare le mie idee sul mistero · chiedere “conoscenza interiore del Signore che per me si è fatto uomo, perché più lo ami e lo segua” significa fare della giornata di oggi un unico atto d’amore a Dio, affinché ci sia coerenza tra la grazia che chiediamo e la nostra vita di oggi · a chi infatti Dio dovrebbe dare questa grazia: alla persona che nella preghiera esprime tutto il suo amore a Lui, o a quella persona che negli altri momenti della giornata sembra dimenticare questo amore che Gli ha dichiarato? 2° incontro 2a settimana: Natività · l‘Amore si fa famiglia, affetto, sentimento, maternità, paternità, fecondità, verginità, sessualità, corpo, bellezza Sesto giorno: Come Gesù vive l’unità? Come essere uno con lui?Le 4 comunioni con Gesù Eucaristia, con Gesù nel fratello, con Gesù “in mezzo” (e nell’apostolo-superiore), con Gesù-Parola. Parola di vita: «E venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14b) 1°-2° incontro
(per favorire maggior frutto oggi un solo incontro per gli spunti di preghiera) 2a settimana: Presentazione al tempio · l’Amore si fa dolore, sacrificio, culto, rito, offerta, vittima (Gesù Eucaristia) 2a settimana: Fuga in Egitto · l’Amore si fa esiliato, straniero, storia (Gesù nel fratello) 2a settimana: Nazaret · l’Amore si fa vita quotidiana, relazione, educazione, comunità, società, città, politica, economia, arte, cultura (Gesù in mezzo e Gesù nel superiore) 2a settimana: Smarrimento e ritrovamento al tempio · l’Amore si fa identità, persona, parola, annuncio (Gesù Parola) Settimo giorno: Gesù fa l’unità degli uomini con Dio e degli uomini tra loroGesù abbandonato Parola di vita: «Lo spirito è pronto ma la carne è debole» (Mc
14,38) 3a settimana: · l’Amore si fa dolore, buio, cieco, sordo, fallito, depresso, angosciato, abbandonato, ateo, peccato, morte: Mc 14,1ss · l’unzione con il nardo (Ct 1,12; 4,13-14), il bisogno di Gesù di essere accompagnato · Getsemani: “lo spirito è pronto ma la carne è debole” · crocifissione: «salva te stesso… gridò: Dio mio, Dio mio… dando un forte grido spirò» · sepoltura: il corpo viene pulito, profumi…. · la passione inizia con il profumo (nardo) e finisce con il profumo (sepoltura) e in mezzo l’odore del sangue… · come vivere il dolore? credere che è un volto di Gesù, un dono che Gesù ci fa per farci assomigliare di più a Lui · Gesù nel dolore: abita, assume e perfeziona il dolore; il dolore non è vuoto: è Gesù · dà agli uomini il suo spirito, il suo legame con il Padre. E per donarlo Gesù non lo sente più · abbandono reale per l’umanità di Gesù, abbandono irreale per il Verbo · credere che Gesù, l’Amore, ha vinto la morte e amarlo:
abbracciarlo così come si presenta, con il volto sfigurato, dirgli di sì in
fondo alla nostra anima: «A te mi sono consacrata, te ho scelto», offrire a
Lui il nostro dolore… amarlo sempre, subito, con gioia… e poi continuare ad
amare, facendo quello che nel momento presente dobbiamo fare, dimenticando il
nostro dolore per abbracciare quello del nostro fratello… e il dolore si
trasformerà in amore, gioia, luce, pace… Ottavo giorno:
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